Le esperienze infantili inconsapevoli influenzano la postura del corpo

Dr. Gaetano Gallo Psicologo e Psicoterapeuta Saluzzo e Cavour

Nei momenti in cui c’è vigilanza, il corpo e il cervello assorbono grandi quantità di stimolazione sensoriale dall’esterno. Nello stesso tempo una miriade di pensieri, immagini, sensazioni del corpo, emozioni e movimenti provengono dal nostro mondo interno. 

Il cervello impiega pochi millisecondi, attraverso meccanismi così complessi da non essere pienamente comprensibili neanche alla mente più lucida, a paragonare questa moltitudine di dati, con i ricordi del passato. L’obiettivo del meccanismo di paragone è calcolare il momento futuro con una accuratezza, tale da poter eseguire delle azioni fisiche adattative.

La possibilità di attribuire un significato e fare una previsione sul futuro immediato degli scambi relazionali ha inizio prima di acquisire il linguaggio, questo si vede nei comportamenti del bambino molto piccolo. I bambini hanno aspettative di come potrà andare un’interazione, sia positivamente che negativamente. Queste stabiliscono traiettorie verso le quali si organizzerà lo sviluppo. 

Le esperienze che si vivono da piccoli sono ricordate come aspettative che sono ‘non consapevoli’. Hanno una grande influenza poiché non vengono sottoposte a riflessione e quando non si ricorda quello che è successo il ricordo rimane immutato. Le esperienze infantili inconsapevoli influenzano il modo in cui il movimento viene compiuto, la struttura del corpo e lo sviluppo del cervello. Per esempio l’esecuzione ripetuta di alcuni movimenti, come le spalle che si piegano dalla paura, man mano che il tempo passa modella i corpi nella loro struttura.

Il corpo registra il pensiero emozionale. Per ogni pensiero emozionale avvengono cambiamenti nei muscoli. Abitudini del corpo che si cristallizzano, connesse a modi di camminare, espressioni, posture e gesti, possono essere considerate come una finestra dei periodi passati.

Predire il futuro ha l’obiettivo di assicurarsi che l’azione che il soggetto andrà a compiere possa preservare la sopravvivenza. Il meccanismo di protezione anticipatorio permette, più o meno, la sopravvivenza. Ma molti individui non sono capaci di vivere (infatti sopravvivono), poiché presentano tracce emozionali traumatiche che richiedono di maneggiare l’esistenza con vigilanza, al posto di vivere con spontaneità la vita.

I pazienti cercano di più della sopravvivenza, ma per ottenere questo, la capacità di previsione limitante e radicata nel tempo passato, deve essere aggiornata al presente. Questo risultato è un meccanismo complesso che richiede una molteplicità di operazioni tra le quali la sequenza delle azioni corporee che partecipano alla costruzione delle previsioni. 

Il linguaggio del corpo è collegato a molteplici sistemi che formano il processo di previsione del futuro, che avviene momento per momento.

La psicoterapia dipende da forme pre linguistiche di comunicazione. Quindi l’esplorazione del corpo arricchisce la pratica terapeutica. Gli indizi illuminanti possiamo cercarli negli schemi dei corpi, che sono duraturi e stabili e sono lo specchio delle storie dei traumi e dell’attaccamento degli individui.

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