Il disgusto nel disturbo ossessivo compulsivo

Dr. Gaetano Gallo Psicologo e Psicoterapeuta Saluzzo e Cavour

Tre individui ogni duecento, nel mondo, hanno il disturbo ossessivo-compulsivo. Tutti possiamo sentirci contaminati dopo aver usato una toilette pubblica e lavarci in più del dovuto. Nelle persone ossessive però i sintomi diventano invalidanti.

Nel disturbo ossessivo-compulsivo il disgusto ha un grande ruolo. Il disgusto fa parte delle sei emozioni basiche e si presenta attraverso risposte fisiologiche quali l’aumento di salivazione e la nausea. Nell’evoluzione questa emozione ha avuto la funzione di proteggere dal contagio delle malattie. Con l’evolversi sociale, questa emozione si è allargata al dominio morale. Le reazioni disgustose sono composte da due parti: una riguarda l’impulso alla risposta di disgusto, la seconda riguarda l’avversione alla sensazione disgustosa.

Le persone con disturbo ossessivo-compulsivo hanno reazioni di disgusto maggiori, accompagnate da sintomi di timore di contaminazione. Il comportamento di igiene patologico è determinato da pensieri ricorrenti per evitare il contagio. Le contaminazioni sono connesse alla vista e al tatto. La contaminazione può essere “mentale, cioè si sente disgusto senza la presenza di oggetti contaminanti. Il ricordo o il pensiero di cose sporche o immorali attivano l’emozione disgustosa. La persona afflitta dal disturbo ossessivo compulsivo può liberarsi dalla sensazione attraverso un comportamento compulsivo

Definiamo “disgusto patologico” l’impulso a reagire con risposte di disgusto anche in situazioni in cui lo stimolo disgustoso non è presente.

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