La rabbia

La rabbia è un’attivazione intensa nella persona, consegue a una stimolazione esterna ma anche interna. Presenta più fasi, cioè ha un inizio, una durata e un’attenuazione, insieme a cambiamenti fisiologici e di comportamento. È universale, fa parte delle emozioni di base ma può diventare un problema, poiché compare come risposta al percepire delle minacce, anche se può continuare dopo che le minacce sono passate.

La rabbia si associa alla valutazione delle malefatte delle altre persone, produce risposte di contrasto per poter attaccare e scacciare i pericoli percepiti.

La rabbia è un’emozione mentre l’aggressività riguarda l’attaccare verbalmente e fisicamente. Si può quindi attraverso la rabbia sfociare in un comportamento aggressivo che può a sua volta arrivare ad un esito negativo, come discutere in maniera accesa, aggredire e distruggere. Quando una persona prova un elevato livello di rabbia facilmente può incorrere in esiti molto negativi.
La violenza è la situazione più drammatica dei risultati negativi della rabbia, anche se quest’ultima non sempre finisce nella violenza e aggressività.

Sia che si trasformi in aggressione, sia che rimanga un’emozione che persiste, la rabbia spesso ha conseguenze sul fisico e sull’equilibrio psicologico. È un’esperienza problematica e sgradevole, poiché una persona irritata pensa in modo non razionale, ha una capacità di giudizio scadente e facilmente si comporta in maniera imprevedibile. A grandi picchi di rabbia si associano malattie coronariche e ipertensione.

Lo scopo della psicoterapia cognitiva è portare la persona al riconoscimento dei processi disfunzionali in modo da poterli modificare e modulare. Con l’uso delle tecniche della terapia cognitiva si modificano i comportamenti attraverso l’apprendere cognizioni più adeguate, tutto ciò porta verso risposta più adattativa per la risoluzione della rabbia.

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