Lutto e EMDR

Quando si pensa al lutto spesso ci si riferisce alla morte di una persona. Ma è un termine che comprende molteplici vissuti in cui si attraversano perdite e cambiamenti: il divorzio, un aborto, il licenziamento, il pensionamento o un trasferimento.

Perdere le persone care può risultare così duro da stoppare la possibilità di accedere alle esperienze e agli aspetti positivi che si sono vissuti insieme. Ma nel momento in cui le situazioni più traumatiche vengono elaborate si può accedere alle esperienze positive.

La possibilità che i ricordi affiorino è importante quando si cerca di adattarsi alla perdita, poiché sono i mattoni delle rappresentazioni dentro di noi. Le rappresentazioni interne sono aspetti di ognuno di noi legati a coloro che non ci sono più. Comprendono i ricordi e lo stato emotivo connesso. Avere una rappresentazione interna adattativa del defunto é il passaggio per poter effettuare una elaborazione del lutto.

Le rappresentazioni interiori emergono maggiormente utilizzando l’EMDR. Grazie a questo processo prendiamo consapevolezza dei significati, nella relazione con la persona che abbiamo perso. C’è una presa d’atto del suo ruolo per la nostra identità e dentro le nostre vite. Ciò consente di trasportare nel domani una maggiore sensazione di sicurezza, che deriva dall’aver ricevuto e dato molto e di aver vissuto, condividendo una porzione di vita. Queste cose non le perdiamo ma restano come rappresentazioni interne adattative da tenere dentro di noi.

Le rappresentazioni interne in alcuni casi possono essere negative e determinare un malessere. Qui ci troviamo nella situazione in cui le relazioni sono state complicate da colpa, abuso, dipendenza, ambivalenza o rabbia. Nel caso in cui le rappresentazioni interne producono un disagio, con l’utilizzo dell’EMDR possiamo arrivare all’elaborazione di quei ricordi connessi ai conflitti, alla trascuratezza e ai traumi in modo da approdare ad una risoluzione più adattativa.

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