La resilienza

” Quello che non mi uccide mi fortifica ” ( Nietzsche, 1888 )

Ci sono esperienze fortemente negative che possono renderci più forti. Sembra difficile credere che i momenti di grande difficoltà nelle nostre vite possono produrre effetti benefici. Eppure diventiamo più capaci nel percepire e nel superare situazioni avverse.

Essere in grado di affrontare grandi difficoltà e riorganizzare la propria vita è una caratteristica che va sotto il nome di RESILIENZA. Questa si può modificare con il tempo, con l’esperienza e i vissuti.

Chi riesce positivamente a fronteggiare le contrarietà presenta alcune condizioni. Una di queste è l’impegno che comporta il fatto di lasciarsi coinvolgere nelle attività. Una seconda condizione importante è quella di non sentirsi in balia di alcuni eventi grazie alla convinzione di riuscire in qualche modo a dominarli. La terza è il gusto per le sfide che ci predispone verso l’accettazione dei cambiamenti. L’impegno, la capacità di gestione e il mettersi in gioco possono essere coltivati e maggiormente incoraggiati.

Non dobbiamo guardare alla resilienza come una caratteristica che può essere assente o presente in una persona. Ma riguarda invece una serie di pensieri, comportamenti e azioni che possono essere implementati.

Un alto grado di resilienza non vuol dire non sperimentare difficoltà e stress, ma possedere quelle risorse per non farsi sopraffare. Non ci predispone all’infallibilità ma a un cambiamento quando diventa necessario. Ci predispone al pensiero della possibilità di sbagliare ma anche di poter invertire la rotta.

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